Fiori per Torgeir

Può il lutto trasformarsi in luce che illumina il cammino?

Sono un’attrice. Nel 2010 ho perso la persona che per molti anni è stata il mio compagno di lavoro e di vita.

 

La perdita di una persona cara contiene due dimensioni: il lutto e la gratitudine. La gioia che ha colmato la mia vita durante tanti anni in sua compagnia, risplende attraverso il mio dolore e lo rende trasparente. Non c’è cura per il lutto. Bisogna imparare a conviverci, come con una malattia cronica. Non sono la stessa che ero prima della morte di Torgeir, e mai tornerò ad esserlo. Ma sono ancora capace di cantare e di sorridere, accompagnata dalla sua assenza per il resto del mio cammino.

 

Si dice che si muore due volte. La seconda è quando si viene dimenticati.

Io non voglio che Torgeir sia dimenticato.

Crediti

Di e con Roberta Carreri

Progetto scenico, luci e video: Stefano Di Buduo

Testo: W.H. Auden, Pablo Neruda, Drummond de Andrade, Roberta Carreri e Torgeir Wethal

Musica: Olafur Arnald, Amalia Rodriguez, Adolfo Ernesto Echeverría Comas, Erik Truffaz, Joseph P. Webster, Wojtek Mazolewski e Alice Carreri Pardeilhan

Costumi e oggetti di scena: Roberta Carreri e Karoline Banke

Drammaturgia: Anne Middelboe Christensen

Produzione: Roberta Carreri e Nordisk Teaterlaboratorium

Durata: 40 minuti, seguito da 20 min di Q&A con l’artista

Foto: Stefano Di Buduo

Ringraziamenti a Fausto Pro, Claudio Coloberti e Sabera Shaik per il loro prezioso aiuto.

Prima mondiale: 4 settembre 2020 presso l’Odin Teatret, Danimarca

crediti

Parole per Roberta

Ci dovevano essere fiori in questa performance – tanti fiori! Roberta Carreri ha scelto questi fiori come simbolo principale per celebrare Torgeir Wethal. Sia le rose che i girasoli onorano la curiosità illimitata di Torgeir e il suo talento anarchico come attore abile e come essere umano filosofico.

Il norvegese Torgeir si unì al regista teatrale Eugenio Barba ed è stato membro fondatore dell’Odin Teatret di Oslo nel 1964. L’italiana Roberta si unì all’Odin Teatret nel 1974. Questi due artisti talentuosi sono diventati la coppia più forte, sia sul palco che nella vita reale, fino al 2010, quando Torgeir morì a causa di un cancro.

Roberta ha intrapreso il difficile e doloroso viaggio attraverso il lutto e la tristezza. Come attrice disciplinata dell’Odin, ha perseguito il suo desiderio di trasformare il suo dolore privato in un’opera d’arte esistenziale. Contemporaneamente, ha fatto tournée come attrice con l’Odin Teatret, esibendosi, conducendo workshop e facendo da coach a giovani artisti in tutto il mondo.

Come drammaturgo, ho avuto il privilegio speciale di seguirla in alcune parti del suo faticoso e imprevedibile cammino verso questa performance condensata. Ho cercato di tenere il passo con la sua ricerca di romanzi e poesie sul lutto e sulla morte. Ho ascoltato la sua scelta sublime di musica – e ho visto tutto inquadrato dalle potenti parole inedite di Torgeir stesso.

L’ho vista destreggiarsi con frasi squisite d’amore e perdita, passando elegantemente da una lingua all’altra. L’ho sentita cantare la sua passione e l’ho osservata creare le sue figure di dolore e seduzione. Ho percepito il suo desiderio di raggiungere un’espressione estetica sul palco che fosse forte e implacabile come gli ideali artistici di Torgeir, e altrettanto grottesca e gioiosa.

Attraverso la tenda di fili, Roberta entra nel mondo dei ricordi. Crea letteralmente una conversazione con le iconiche foto e video di Torgeir, e lui sorride indietro grazie al sottile e mutevole design video di Stefano di Buduo. Giocosa come un gioco d’amanti e circondata dai fiori, proprio come Roberta voleva che Torgeir fosse ricordato.

Anne Middelboe Christensen, M.A.

Drammaturgo

Recensioni